Una storia (ancora) disonesta

La canzone bucolica

Il 15 Settembre 2008 è stato un giorno da dimenticare per la musica italiana e internazionale.
Hanno scelto- o chi per loro- di andarsene lo stesso giorno due grandi artisti che hanno mosso i cuori e le coscienze di molte persone. 
L'Inghilterra (e il resto del mondo) ha salutato quel giorno il tastierista dei Pink Floyd, Richard Wright, un gruppo che è riuscito nel bene e nel male sempre a far parlare di sé. Dagli anni della psichedelia estrema e visionaria di Syd Barrett, agli album che sono diventati cult generazionali come Wish you were here e The Wall. 
La intro di tastiera che apre Shine on you crazy diamond è immortale come la chitarra elettrica di Smoke on the water dei Deep Purple.
Mentre milioni di persone erano in lutto per Richard Wright, lo stesso giorno in Italia è scomparso senza fare rumore,  Stefano Rosso, il garzone del fornaio che iniziò  a suonare la chitarra nel retrobottega di un fruttivendolo. Ascolto sempre volentieri le sue canzoni, dove il folk e il country di oltreoceano si sposano con la canzone popolare romanesca, dove una chitarra mai banale di sottofondo faceva da base ai suoi versi declamati con la caratteristica erre moscia, cara anche a Guccini. Ad accomunarlo al grande cantautore emiliano non è soltanto questa particolarità fonetica, entrambi gli artisti, infatti, si sono cimentati in un genere proprio della tradizione contadina: una specie di filastrocca che canta i dodici mesi dell'anno, le stagioni, il clima (gioia e dolore dell'agricoltore), le feste comandate... e in parallelo i pensieri e gli umori dell'autore. 
Nella Canzone per un anno, oltre che alle contingenze e agli effetti del nostro ruotare intorno al sole,  Stefano Rosso volge lo sguardo ai "vecchi", alle loro abitudini (le osterie e i giochi di carte),  al loro amorevole invecchiare senza volere essere un problema, in disparte (ripensiamo a questo proposito all'Ultimo valzer di Cristicchi), alla loro impietosa solitudine (che tale però non appare agli occhi commossi dell'autore).
Nonostante questa canzone (che fa parte di uno degli ultimi album, Miracolo italiano, del 1997) non sia tra le più conosciute, vi invito almeno una volta ad ascoltarla con attenzione.


Canzone per un anno (ascolta il brano su Youtube)




Commenti

Post popolari in questo blog

...e Pavana un ricordo di una giornata meravigliosa

Un altro bridge è possibile: Nightmare e Postalmarket

La canzone della triste rinuncia