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Visualizzazione dei post da 2015

Quando la grande musica entra in un piccolo carcere

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ISO. & wild cards live in Santo Spirito Non è trascorso nemmeno un mese dai terribili fatti di Parigi, dalla notte di orrore e di morte del Bataclan. Momenti che, inevitabilmente, rimarranno indelebili nella memoria collettiva. Il tempio della cultura profanato in un incubo durato poche lunghissime ore. Il giorno dopo, le note dell' Allelujah di Cohen nell'interpretazione di Jeff Buckley (Febbraio '95), registrata proprio nel teatro parigino,  sono rimbalzate da un social all'altro, in quell'immensa cassa di risonanza che è il web, per commemorare le vittime di quell'assurda mattanza. Questa mattina, il capolavoro di Leonard Cohen, nel piccolo teatro di Santo Spirito, ha saputo regalare ancora forti emozioni ai presenti. Lo ha fatto attraverso il puntuale contrabbasso del maestro Franco Fabbrini, sul quale è scivolata la duttile voce della bravissima Isotta Carapelli e la chitarra tecnica e calda del maestro Alan Pino Mackenzie.  Grazie al talento e

In cima al Monte Labbro tra storia e poesia

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Cristicchi racconta l'incredibile vita di David Lazzaretti Doveva essere il 10 Agosto, la notte di San Lorenzo, delle stelle cadenti, la data prefissata per il grande spettacolo sul Monte Labbro (quasi 1200 metri). Ma di questo periodo il tempo è dispettoso e, causa temporale, lo spettacolo è stato rimandato di due giorni. Scelta indovinata. Giornata meravigliosa di sole e cielo limpido. Cielo che, se non ci fossero state tante luci sulla cima di quel monte, avrebbe offerto uno spettacolo nello spettacolo. Bastava alzare gli occhi per vedere il grande triangolo estivo: Vega con la Lira, Altair con l'Aquila e Deneb con la maestosa croce del Cigno. Poco più in là, dalla parte opposta rispetto alla torre del Lazzaretti, c'era bassa l'Orsa Maggiore che puntava con la sua coda Arturo del Boote... Una notte incredibile. Ma prima della notte c'è stato il pomeriggio del viaggio e dell'attesa. Del viaggio in quanto per arrivare ad Arcidosso ci è voluto circa un'

La poesia del Palio negli occhi di Mario

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Il palio di Mario Mercoledì primo Luglio non è una giornata come tante a Siena. Mercoledì primo Luglio è la vigilia del Palio, il giorno che i senesi attendono con l'ansia di una finale di Champions. Poco importa se questa finale la giocano di media una volta all'anno. Tre giri intorno all'anello di piazza del campo. In questi tre giri in meno di due minuti, tutta la magia e la follia di Siena. Non mancheranno mai- è inevitabile- le polemiche degli animalisti per questi cavalli "costretti" a un percorso cittadino e difficile. Non mancheranno le risposte dei senesi che sventolano un sistema di prevenzioni e pronto intervento per i cavalli che non ha eguali, che danno la colpa a un errore del fantino, etc... Polemiche che fanno parte del Palio e di Siena.  In ogni caso domani l'enorme consiglia ospiterà la corsa che tutti i senesi attendono con ansia, come l'attendono i turisti. Loro però con più curiosità che ansia.  Un senese d'adozione,

La poesia di Ferré, l'umanità dei Têtes de bois

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Artisti dentro Nel piccolo teatro del carcere di Santo Spirito, questa mattina, sul palco c'erano quattro signori venuti a raccontare delle storie, attraverso la prosa e la poesia della canzone.  Il pubblico che li vedeva per la prima volta era composto un po' da italiani, un po' da persone che l'italiano lo conoscevano appena. Però al racconto di Andrea (così si chiama il signore che raccontava)  sul campo di prigionia del padre durante la seconda guerra mondiale l'emozione, sotto forma di partecipato silenzio, prende piede nella piccola sala.  Gli altri signori, Luca, Angelo e Carlo, sono seduti nelle sedie accanto e seguono in silenzio (o meglio al suono di una chitarra discreta),  a testa bassa, una storia che già conoscono e che sanno che, anche questa volta, non li lascerà indifferenti.  Dopo il racconto, la canzone che da quel racconto ha preso forma. E sembra quasi di vedere quella fuga, quelle fisarmoniche... l'ultimo viaggio in treno (si fa pe

Ti regalerò un sorriso

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Ti regalerò un sorriso Immaginatevi un Mercoledì come tanti, in un piccolo carcere nel cuore di Siena, a due passi dal monumentale ex-manicomio, immaginatevi un cantante famoso che ha vinto San Remo, un attore che da anni porta in giro spettacoli di teatro-canzone sulla malattia mentale, sulla memoria della seconda guerra mondiale, sull'esodo giuliano, istriano e dalmata del dopoguerra. Ora pensate a un piccolo teatro, ma piccolo davvero, con 50 detenuti, 4 insegnanti, una preside e un direttore; l'artista su un palco quasi improvvisato, senza copione, senza scaletta, con vicino soltanto la sua chitarra. Se vogliamo dirla tutta, questo artista non è nemmeno in vacanza: la sera prima si è esibito a Rapolano Terme con uno spettacolo, questa sera si esibirà (si sta esibendo vista l'ora) a Santa Croce sull'Arno con un altro spettacolo. Per questo evento non ci sono i riflettori dei grandi media né i compensi delle grandi performance. "Chi glielo fa fare?" ver