Tutto il resto è noia
Addio Califfo
Che non fosse una Pasqua delle più serene si era capito già dall'aria politica che tira in questi giorni, ma gravarla di due scomparse così illustri tra il venerdì santo e la domenica sa quasi di persecuzione.
Non avevamo fatto in tempo a capacitarci della scomparsa di Enzo Jannacci che subito si diffonde la notizia della scomparsa di Franco Califano. Anche lui sopraffatto da una terribile malattia contro la quale lottava da anni.
Franco Califano è Salernitano di nascita (anche se nacque in aereo sopra i cieli di Tripoli) e romano di adozione. Ha scritto pezzi indimenticabili della canzone romana e romanesca (una tra tutte Semo gente de Borgata per i Vianella) e per la canzone italiana in senso esteso (vale la pena ricordare Minuetto e La nevicata del '56 per Mia Martini ).
Califano oltre che un cantante e un cantautore è stato anche e soprattutto un bohemien e un attento scrutatore dell'universo femminile. Ci mancheranno molto le sue battute e i suoi consigli sull'universo femminile spesso parodiati da diversi comici o artisti italiani (a cominciare da Fiorello).
Della sua vita, della sua poesia e delle sue canzoni parleranno adesso giornali e tv, almeno per un paio di giorni. Vi lascio all'ascolto della prima delle sue canzoni che avevo conosciuto quando avevo più o meno dieci anni (era un Festival del Sorriso degli anni '80, per chi sa a cosa mi riferisco). Si potrebbe parlare ancora, ma vi lascio alla sua canzone. Tutto il resto è noia.
Califano oltre che un cantante e un cantautore è stato anche e soprattutto un bohemien e un attento scrutatore dell'universo femminile. Ci mancheranno molto le sue battute e i suoi consigli sull'universo femminile spesso parodiati da diversi comici o artisti italiani (a cominciare da Fiorello).
Della sua vita, della sua poesia e delle sue canzoni parleranno adesso giornali e tv, almeno per un paio di giorni. Vi lascio all'ascolto della prima delle sue canzoni che avevo conosciuto quando avevo più o meno dieci anni (era un Festival del Sorriso degli anni '80, per chi sa a cosa mi riferisco). Si potrebbe parlare ancora, ma vi lascio alla sua canzone. Tutto il resto è noia.
Semo gente de borgata (Ascolta la canzone su Youtube)
‘Na stanzetta n’affitto è trovata pe’ ‘r momento va bbè
SOL DO SOL FA#7 SI7
semo gente de borgata nun potemo pagà.
MIm LAm MIm
Da domani comincia er carvario nun c’è artro da fà
SOL DO SOL MIm RE DO
finirà ’sto calendario e quarcosa cambierà.
LAm SI7 MI
Semo ricchi de volontà.
MI MIaug LA LAadd9- MI
Core mio, core mio la speranza nun costa gnente
DO#m LA SOL#7 DO#m
quanta gente c’ha tanti sordi e l’amore no
LA LAdim MI SI SI7 MI
E stamo mejo noi che nun magnamo mai.
MI MIaug LA LAadd9- MI
Core mio, core mio la speranza nun costa gnente
DO#m LA SOL#7 DO#m
se potrebbe sta’ pure mejo, ma che voi fà,
LA LAdim MI SI SI7 MI
per ora ce stai tu, e’ ‘resto ariverà.
-
MIm ….(ripete stessi accordi)
Un lavoro magari a giornata, pe’ ‘r momento va bbè
semo gente de borgata che alla vita ce tiè.
Semo nati de povera gente, è la nostra realtà
ma de vie ce ne sò tante,
tanti modi pè sfonnà
ora annamoseli a cercà.
Core mio, core mio
la speranza nun costa gnente
quanta gente c’ha tanti sordi e l’amore no
E stamo mejo noi che nun magnamo mai.
Core mio, core mio
LA LA LA LA LA LA LA LA LA
se potrebbe sta’ pure mejo, ..MI
ma che voi fà, per ora ce stai tu, e’ resto ariverà.
(finale)
LA LAdim MI SI SI7 LA..DO … MI
E stamo mejo noi che nun magnamo mai.
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