Siena vista con gli occhi di un romano
Il contradaiolo Mario
E' passato da poco il Festival di San Remo, nel quale sono state riproposte e reinterpretate le più belle canzoni che ne hanno fatto la storia. Da Tenco a Endrigo, da Celentano a Dalla, canzoni che anche il più dissacratore della rassegna sanremese non può che considerare veri e propri capolavori. Mi è dispiaciuto però che nessuno abbia voluto rendere omaggio a un grande cantautore della musica italiana, snobbato persino dalle radio di nicchia. Mi riferisco a Mario Castelnuovo che, scoperto da Minghi, partecipò a San Remo nel 1982 con Sette fili di canapa e due anni dopo con una meravigliosa canzone che vi voglio riproporre in questo post: Nina.
Mario Castelnuovo nasce a Roma nel 1955, la madre è originaria di Celle sul Rigo, un piccolo paese della provincia di Siena ai confini col Viterbese. Proprio dalla madre viene la passione (abbastanza inconsueta per un romano) per il Palio. Con la canzone E' piazza del campo rende il suo primo omaggio a Siena nel 1985 e, vent'anni dopo, per celebrare la lunga attesa della vittoria della Torre nell'Agosto del 2005 scrive Rosse fulmine che i contradaioli della Torre useranno come colonna sonora della festa del palio.
Nina racconta del primo incontro dei suoi genitori, avvenuti in una Roma devastata dalla guerra. Nina abita a Trastevere lui invece sta a San Lorenzo dove la guerra ha bussato già. La guerra si era spinta fino alla distruzione del cimitero del Verano e altri edifici di San Lorenzo tanto che il papa (Pio XII) si recherà quasi senza preavviso (e senza scorta) in queste zone a recitare con le mani levate al cielo il De Profundis (episodio che verrà ricordato anche nella canzone San Lorenzo di De Gregori del '82).
Oltre alla distruzione la guerra porta un unico regalo a Nina: quel generico "lui" che viene da lontano.
Questa canzone forse meritava di essere ricordata. Peccato! Buon ascolto.
Nina (Ascolta il brano su Youtube)
Do Fa Do Sol
Notte scura notte chiara notte finirai
Do Fa Do
notte di bombardamenti notte che non sai
Sol Lam Fa
che Nina ha pianto di paura in latteria
Lam Rem Sol7
perduta nel rifugio sotto casa sua
Do Fa Sol
Dentro un libro di Liala la felicità
Do Fa Do Sol
Roma adesso è troppo avara non ti ascolterà
Sol Lam Fa
e d'incontrarlo lui che viene da lontano
Sol Lam Rem Sol7
probabilmente è stato l'unico regalo
Do Sol Fa Do
Dove vai che farai quanti anni mi dai
Fa Lam Rem Sol7
Credi ancora all’amore se ci credi perché
Do Sol Fa Do
Non lo so dove andrò ti do gli anni cha hai
Fa Lam Sib Sol7
credo ancora all'amore perché avrà gli occhi tuoi.
Do Sol Fa Do
Non lo so che farò ti darò gli anni miei
Fa Lam Rem Sol7 Fa Do Sol Do Fa Do
credo ancora all'amore perché avrà gli occhi tuoi gli occhi tuoi
Do Fa Do Sol
Nina abita a trastevere e lo aspetterà
Do Fa Do
mentre lui sta a San Lorenzo e la raggiunge in tram
Sol Lam Fa
e quando l'odio della guerra aumenterà
Lam Rem Sol7
soltanto Nina riuscirà a portarlo via.
Do Fa Do Sol
Ma la guerra è giù alla porta e gli ha bussato già
Do Fa Do Sol
la divisa d'artiglieria e una fotografia
Sol Lam Fa
e Nina non vorrebbe mai mandarlo via
Sol Lam Rem Sol7 Do Sol Do Sol
vederlo piangere e marcire in prigionia.
Do Sol Fa Do
Dove vai dove sei Nina aspettami ancora
Fa Lam Rem Sol7
finirà questo inverno questa rabbia di un ora
Do Sol Fa Do
dove vai dove sei mio dolcissimo amore
Fa Lam Sib Sol7
quante stelle al soffitto ho contato per te.
Do Sol Fa Do
Dove vai dove sei mio sperduto mio amore
Fa Lam Rem Sol7
ogni sera al portone se vuoi ti aspetterò
Do Sol Fa Do
dove vai dove sei Nina aspettami amore
Fa Lam Rem Sol7
passerà presto un treno io vedrai saprò ritornare
Do Sol Fa Do
Dove vai dove sei Nina credi all’amore?
Fa Lam Fa Sol Do Fa Do Sol Do Sol Do
Credo ancora all'amore perché avrà gli occhi tuoi.
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