Un Natale per non dimenticare
Simone contro la gogna mediatica
Accendiamo la tv e ascoltiamo un fiume di nefandezze e crimini da parte di uomini più o meno importanti, politici più o meno noti al grande pubblico che si macchiano di reati come peculato, corruzione, appropriazione indebita, truffa ai danni dello stato... et similia. Ci vengono proposti con una certa continuità dai media che quasi non ci facciamo più caso. Li guardiamo, li commentiamo, poi alziamo le spalle dicendo "Il solito magna magna". Siamo in uno stato dove l'istruzione è ridotta ai minimi termini: aule e strutture fatiscenti, classi numerose con troppi pochi insegnanti spesso anche poco preparati; la sanità che lamenta mancanza di posti letto, strumentazioni inadeguate e mancanza di fondi per la ricerca; carceri sovraffollati, condizioni inumane per i detenuti il più delle volte dentro diversi anni per reati di povertà. E tante altre cose ancora... la metà delle quali potrebbero bastare per farci inorridire e farci scendere in piazza armati di forconi e falci, imbestialiti contro i responsabili diretti e indiretti della situazione che stiamo vivendo.
Invece ormai siamo abituati a convivere con queste situazioni. Almeno finché avremo due soldi per arrivare a fine mese. E tutti gli artefici di questa rovina, accusati e condannati magari in un paio di gradi di giudizio, rimangono impuniti e peggio, rimangono ai loro di posti. Intoccabili.
Diversa è stata la sorte toccata a Laura Antonelli, attrice istriana divenuta famosa in Italia negli anni '70 e '80 nel cinema semi-erotico di quel tempo: giusto per dirne alcuni Malizia, La Venexiana e Grandi Magazzini. Nasce in Istria, a Pola, nel 1941 vivendo i drammi e le conseguenze della seconda guerra mondiale. Come molte altre persone è costretta, dagli accordi del dopoguerra, a lasciare la sua terra per trasferirsi in Italia dove vive l'adolescenza tra Napoli e Roma. Prima di arrivare al cinema, passa attraverso la gavetta di fotoromanzi e pubblicità. Il 1973 è l'anno della sua consacrazione nel film Malizia di Salvatore Samperi. Da qui in poi arrivano un serie di riconoscimenti e apprezzamenti dal pubblico che la celebreranno, insieme alla Fenech, icona sexy di quegli anni.
E' nella notte del 27 Aprile del 1991 che finisce la favola per Laura. Nella sua villa di Cerveteri vengono ritrovati 36 grammi di cocaina. Viene arrestata. Qualche giorno di galera nella carcere di Rebibbia e poi i domiciliari. Condannata a 3 anni e sei mesi...
Sempre con lo stesso Samperi prova a girare il sequel di Malizia, Malizia 2000. Ma si rivela un fiasco e Laura si trova davanti a una realtà ben peggiore di quella dei domiciliari. In un Italia che si scopre salutista e puritana non le viene più assegnata alcuna parte nei films, nelle pubblicità, a teatro... finisce così la sua carriera artistica e lascia definitivamente il mondo dello spettacolo.
Non voglio entrare nei meriti della vicenda personale e dell'arresto. Quello che mi fa riflettere però è questo: perché per lei una vicenda, di per sé poco interessante e rilevante, abbia avuto conseguenze così estreme fino a rovinargli la vita. Ci si potrebbe quasi chiedere: ma possibile che tra tutti i vip, calciatori, registi, attori, cantanti... solo lei avesse fatto uso di cocaina? o droghe in generale? Sappiamo da cronache più o meno recenti che non è così. E, in tutta franchezza, non c'era bisogno nemmeno delle cronache. Eppure altre persone importanti sono state considerate "vittime" della droga, quindi degne di una seconda possibilità. Di essere comprese. Di un ritorno.Magari con un tutti gli onori del caso a "Che tempo che fa" di Fazio.
Altre invece, come Laura ed Enzo Tortora (la cui vicenda, molto diversa per certi aspetti, ha dell'incredibile- andate a vedere "Un uomo per bene" di Maurizio Zaccaro), condannate alla gogna mediatica e cacciate via in modo brutale dal cinema e dalla televisione. Peggio dell'editto Bulgaro!
La canzone di Simone Cristicchi, tratta dal suo ultimo "Album di famiglia" riassume questa vicenda, insieme ai dubbi e le perplessità detti sopra. Il tutto però con la sua solita forza poetica e una musicalità coinvolgente. Bravo Simone!
Invece ormai siamo abituati a convivere con queste situazioni. Almeno finché avremo due soldi per arrivare a fine mese. E tutti gli artefici di questa rovina, accusati e condannati magari in un paio di gradi di giudizio, rimangono impuniti e peggio, rimangono ai loro di posti. Intoccabili.
Diversa è stata la sorte toccata a Laura Antonelli, attrice istriana divenuta famosa in Italia negli anni '70 e '80 nel cinema semi-erotico di quel tempo: giusto per dirne alcuni Malizia, La Venexiana e Grandi Magazzini. Nasce in Istria, a Pola, nel 1941 vivendo i drammi e le conseguenze della seconda guerra mondiale. Come molte altre persone è costretta, dagli accordi del dopoguerra, a lasciare la sua terra per trasferirsi in Italia dove vive l'adolescenza tra Napoli e Roma. Prima di arrivare al cinema, passa attraverso la gavetta di fotoromanzi e pubblicità. Il 1973 è l'anno della sua consacrazione nel film Malizia di Salvatore Samperi. Da qui in poi arrivano un serie di riconoscimenti e apprezzamenti dal pubblico che la celebreranno, insieme alla Fenech, icona sexy di quegli anni.
E' nella notte del 27 Aprile del 1991 che finisce la favola per Laura. Nella sua villa di Cerveteri vengono ritrovati 36 grammi di cocaina. Viene arrestata. Qualche giorno di galera nella carcere di Rebibbia e poi i domiciliari. Condannata a 3 anni e sei mesi...
Sempre con lo stesso Samperi prova a girare il sequel di Malizia, Malizia 2000. Ma si rivela un fiasco e Laura si trova davanti a una realtà ben peggiore di quella dei domiciliari. In un Italia che si scopre salutista e puritana non le viene più assegnata alcuna parte nei films, nelle pubblicità, a teatro... finisce così la sua carriera artistica e lascia definitivamente il mondo dello spettacolo.
Non voglio entrare nei meriti della vicenda personale e dell'arresto. Quello che mi fa riflettere però è questo: perché per lei una vicenda, di per sé poco interessante e rilevante, abbia avuto conseguenze così estreme fino a rovinargli la vita. Ci si potrebbe quasi chiedere: ma possibile che tra tutti i vip, calciatori, registi, attori, cantanti... solo lei avesse fatto uso di cocaina? o droghe in generale? Sappiamo da cronache più o meno recenti che non è così. E, in tutta franchezza, non c'era bisogno nemmeno delle cronache. Eppure altre persone importanti sono state considerate "vittime" della droga, quindi degne di una seconda possibilità. Di essere comprese. Di un ritorno.Magari con un tutti gli onori del caso a "Che tempo che fa" di Fazio.
Altre invece, come Laura ed Enzo Tortora (la cui vicenda, molto diversa per certi aspetti, ha dell'incredibile- andate a vedere "Un uomo per bene" di Maurizio Zaccaro), condannate alla gogna mediatica e cacciate via in modo brutale dal cinema e dalla televisione. Peggio dell'editto Bulgaro!
La canzone di Simone Cristicchi, tratta dal suo ultimo "Album di famiglia" riassume questa vicenda, insieme ai dubbi e le perplessità detti sopra. Il tutto però con la sua solita forza poetica e una musicalità coinvolgente. Bravo Simone!
Laura (Ascolta il brano su Youtube)
Intro : Do Fa Mim Fa Sol
Do
Cara Laura, questa sera vorrei darti una carezza
Fa
ma mi batte forte il cuore se ripenso alla bellezza
Mim
che fermava gli orologi congelava ogni secondo
Fa Sol
che davanti alla tua grazia si inchinava tutto il mondo
Do
Ora i muri della vita sono targhe alla memoria
Fa
ed ogni oggetto parla mi racconta la tua storia
Mim
una storia come tante per la pubblica opinione
Fa Sol
e che ancora adesso grida il tuo nome
Lam Mim Fa Sol
Lauraaa-aa-a Lauraaa-aa-a
Do
Le tue curve così dolci date in pasto alla gente
Fa
il tuo corpo da vendere al migliore offerente
Mim
circondata da fantasmi e da miseri pidocchi
Fa Sol
eri carne da pellicola da masticare con gli occhi
Do
Laura attrice che si spoglia per un popolo guardone
Fa
diventata il sogno erotico di una generazione
Mim
la creatura più divina dilaniata dal successo
Fa Sol
per la tua lapidazione bastò un sasso
Lam Mim Fa Sol
Lauraaa-aa-a Lauraaa-aa-a
Sim
Maresciallo buona sera si accomodi alla festa
Fa#m
c'è il mio manager, il produttore manca solo il regista
Sol
Laura nella sua vestaglia sola come un cane beve
La
sopra il tavolo in salotto una montagna di neve
Mim
Laura pazza, Laura ingenua Laura povera drogata
Sim7
Laura fragile, sensibile alla gogna trascinata
Sol
Laura aspetta la sentenza crocifissa sul giornale
La
condannata per dieci anni ad impazzire
Sim7 Fa#m Sol La
Lauraaa-aa-a Lauraaa-aa-a
Sim7 Fa#m Sol La
Lauraaa-aa-a
Re
Cara Laura, forse è vero è tutta colpa dell'amore
Sol
che riavvolgerà il destino riscrivendoci il copione
Fa#m
ma se in ogni fotogramma resti sempre la più bella
Sol La
la tua anima è leggera come un volo di farfalla
Re
Mentre scorrono veloci i titoli di coda
Sol
non è ancora troppo tardi per riavere la tua vita
Fa#m
ora che cammini libera e ti perdi tra la gente
Sol La
con il nome di una donna come tante
Re (Chiude)
Laura.
Gli accordi di questa canzone sono stati presi dal blog psicoaccordiworld189 (http://psicoaccordi.blogspot.it)
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