Un altro bridge è possibile: il Bridge ai tempi della zona rossa

 Il Bridge ai tempi della zona rossa


Il bridge se da una parte è un meraviglioso gioco che rispecchia le nostre capacità logico-deduttive, dall’altra è sicuramente un’ottima cartina di tornasole per la nostra evoluzione caratteriale (e umorale): ci sono le volte in cui ci sentiamo più intraprendenti, le volte che il nostro modo di giocare diventa più remissivo, altre più aggressivo etc… L’ultima mano del torneo di martedì scorso ne è un’importante testimonianza. Mano n.18, tutti in zona. Apre Est di 1 picche. Le mie carte:

 

 95

 AQ643

 KJ63

 Q7

 

Non sarà una bella apertura e un giocatore pavido probabilmente sarebbe passato, ma il bridge è un gioco dove dobbiamo dimostrare di non avere timore dell’avversario palesando la nostra costante presenza al tavolo e soprattutto dobbiamo essere in grado di dare delle dritte al compagno sulle carte in nostro possesso.  Così licito 2.  Contro di Est e rialzo della mia a 3, dimostrando così che, contro avversari remissivi come sembravano i nostri al tavolo, non c’è migliore strategia che prendere in mano le redini della situazione. I nostri nemici (ingenui!) non sospettano minimamente del disastro che li aspetta lasciandoci giocare 3 cuori lisce. Eh eh… ma qui la differenza l’ha fatta soltanto l’atteggiamento al tavolo: la nostra aggressività e la nostra determinazione. Sicuramente ci stenderebbero in faccia 2… ma questo zero che prenderanno gli servirà sicuramente da lezione per la prossima volta.

Ricapitolando:


N

E

S

O

Passo

1

2

X

3

FINE

(eh eh)

 

 

Ovest attacca, rispettosamente, con il K di picche.

 

 ♠ QJT

 ♥ 8752

 ♦ AQ4

 ♣ T98

                                                                              

Attacco K                                 

                                    

     95

 ♥ AQ643

 ♦ KJ63

      Q7


Da una mia sempre attenta e precisa disamina deduco che loro 2♠ le dovrebbero portare a casa comode (perdendo 1 picche, 2 cuori e probabilmente 2 quadri). Quindi questo top che ci stiamo accingendo a prendere, anche andando sotto di uno, è solo frutto del nostro carattere e della nostra determinazione! E ora, vista la leggerezza degli avversari, potrei provare anche a farle…

Dopo il K di picche, ovest torna ancora picche per l’asso del compagno. Se continua picche, alle peggio scarterò una fiori… purtroppo mi precede e intavola il K di fiori e J di fiori superato dalla mia donna secca e preso di Asso dall'avverario alla mia sinistra. Vabbeh, vorrà dire che ci accontenteremo di fargli segnare 100… poco male. Qualcosa però non va esattamente come come preventivato. Ovest infatti intavola una piccola fiori per il dieci orami franco del morto e per il K di cuori di Est… oddio, forse non si è accorto che non avevo comunque nulla da scartare. Eh, purtroppo no… se ne è accorto e come! In questo modo ho finito di pagare 2 carte per seme… per un totale di 200 per loro. Zero assoluto! Ecco la smazzata completa





Sicuramente ho trovato due avversari che hanno fatto un ottimo controgioco (motivo principale dello zero assoluto che ho preso) ma per scrupolo, a fine torneo, ho voluto chiedere in giro cosa avrebbero detto altri giocatori con le mie carte. La prima persona che ho sentito, il mio prode maestro e compagno di gioco Duccio Fineschi, sarebbe passato…. Non essendo rimasto troppo soddisfatto della risposta ho provato a chiedere a qualche giocatore vero. Nello stesso torneo, con le stesse carte anche un giocatore dalla seria reputazione come Francesco Masini era passato… mah. Degli amici di Duccio c’è da fidarsi il giusto. Continuo il sondaggio ma, messi davanti alla stessa domanda, anche Giovannino Donati e Spenny concordano che dire 2 con quelle carte in zona non rientra nella loro concezione del gioco del bridge. 

A questo punto non c’è che da raccogliere i risultati, rifletterci sopra e constatare amaramente che non conosco più un solo giocatore di bridge con un po’ di carattere. Appena sanno di essere in zona rossa, hanno paura a tirare fuori il capo. Questa pandemia deve avere rammolito anche i migliori 

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