Quando la grande musica entra in un piccolo carcere

ISO. & wild cards live in Santo Spirito

Non è trascorso nemmeno un mese dai terribili fatti di Parigi, dalla notte di orrore e di morte del Bataclan. Momenti che, inevitabilmente, rimarranno indelebili nella memoria collettiva. Il tempio della cultura profanato in un incubo durato poche lunghissime ore. Il giorno dopo, le note dell'Allelujah di Cohen nell'interpretazione di Jeff Buckley (Febbraio '95), registrata proprio nel teatro parigino,  sono rimbalzate da un social all'altro, in quell'immensa cassa di risonanza che è il web, per commemorare le vittime di quell'assurda mattanza.
Questa mattina, il capolavoro di Leonard Cohen, nel piccolo teatro di Santo Spirito, ha saputo regalare ancora forti emozioni ai presenti. Lo ha fatto attraverso il puntuale contrabbasso del maestro Franco Fabbrini, sul quale è scivolata la duttile voce della bravissima Isotta Carapelli e la chitarra tecnica e calda del maestro Alan Pino Mackenzie. 
Grazie al talento e alla generosità dei tre musicisti è stato possibile regalare ai detenuti del carcere di Santo Spirito un'ora di grande musica: da Battisti ai Red Hot Chili Peppers, da Nina Zilli a Blondie, da Fred Bongusto a Doris Day. 
Nella piccola casa circondariale senese nessuno conosceva questo trio (ISO. & wild cards) prima di questa mattina, ma sono bastate le prime note di Talking about revolution per capire che quelli che avevano davanti non erano dilettanti allo sbaraglio o un gruppetto amatoriale della domenica ma persone che vivono con e per la musica. In una parola: artisti. Musicisti che hanno voluto condividere una piccola parte del loro tempo e della loro vita con persone, al momento, in una situazione più delicata.
E' stata un'ora intensa e coinvolgente, durante la quale i musicisti hanno saputo instaurare un particolare legame con il pubblico che li seguiva attento, nostalgico magari nel collegare qualche pezzo del passato a qualche pezzo di passato... del loro vissuto. In fondo, per tutti noi, alcune canzoni hanno fatto da colonna sonora a momenti importanti, tristi o felici che siano stati.
Per un'ora il teatro ha rappresentato un vero e proprio momento di evasione per i presenti che non si sono trattenuti dall'accompagnare, magari solo bisbigliando, canzoni di Battisti o Bongusto, scivolando via, anche se solo per qualche minuto, da un presente difficile.
Oltre che dai detenuti l'evento nel piccolo teatro di Santo Spirito è stato apprezzato anche da chi del teatro vive da anni e da anni collabora con la struttura con una tenacia e continuità fuori dal comune: Altero Borghi, che non ha mancato di complimentarsi personalmente con i musicisti, pianificando- chissà- una futura collaborazione. 
Difficile quanto inutile descrivere le emozioni di una mattinata di Musica con la M maiuscola. Posso soltanto ringraziare di cuore i musicisti (anche da parte del direttore del carcere Sergio La Montagna, l'educatrice Maria Iosé Massafra e del collega Michele Campanini che non è potuto essere presente) e rinnovare l'invito ad esibirsi, magari verso la fine dell'anno scolastico, nel piccolo teatro di Santo Spirito.






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