Valeria Solarino e Paolo Calabresi ospiti a Santo Spirito
Valeria Solarino e Paolo Calabresi ospiti a Santo Spirito
Nel piccolo teatro della Casa Circondariale di Santo Spirito, il progetto "Artisti dietro le sbarre" ha regalato un altro incontro indimenticabile. Questa volta, a varcare le soglie del carcere sono stati gli attori Paolo Calabresi e Valeria Solarino, che con la loro sensibilità hanno dato vita a un dialogo profondo e coinvolgente con i detenuti.
I due attori non sono nuovi a queste esperienze: Valeria Solarino era stata invitata pochi mesi fa al carcere di Bolzano, mentre Paolo Calabresi, oltre a Rebibbia, era già stato ospite della piccola Casa Circondariale di Santo Spirito sette-otto anni fa. Ora sono a Siena con la trasposizione teatrale del successo cinematografico "Perfetti Sconosciuti", in scena fino a domani al Teatro dei Rinnovati.
Prendendo spunto proprio dalla piece teatrale, gli attori hanno sottolineato l'importanza sempre maggiore che ha assunto il telefonino nelle nostre vite, dove ormai non ci ricordiamo più nemmeno i numeri di telefono e abbiamo perso l'abitudine di scrivere lettere. Da questo spunto è nato un momento toccante: un detenuto egiziano ha raccontato come, proprio attraverso una lettera, sia riuscito a confessare alla madre gli errori che lo hanno portato in carcere, cosa che al telefono non aveva mai avuto il coraggio di fare. Un gesto semplice ma carico di significato, che ha colpito profondamente sia gli ospiti che gli attori.
Gli attori hanno poi spiegato la differenza tra recitare per il cinema e per la televisione, soffermandosi sulle peculiarità tecniche ed emotive di entrambi i linguaggi. Valeria Solarino ha raccontato come il teatro rappresenti per lei una dimensione più autentica e coinvolgente rispetto alla macchina da presa. Non poteva mancare, per Paolo, una domanda sul suo passato da inviato delle "Iene", un periodo della sua carriera che ha affrontato con la consueta ironia, ma anche con la consapevolezza dell'importanza di un giornalismo d'inchiesta serio e coraggioso. Indimenticabile nel ricordo di tutti, gli schiaffi a Fabrizio Corona!
Infine, come da tradizione, il poeta napoletano Salvatore ha declamato alcune poesie, una delle quali scritta la notte precedente, che hanno toccato il cuore di tutti i presenti. Le parole di Salvatore, impregnate di nostalgia, speranza e civile protesta hanno suscitato applausi e commozione, confermando ancora una volta il potere catartico della poesia.
Tra una confidenza e l'altra, l'ora insieme è trascorsa velocemente, ma l'umanità e l'attenzione dei detenuti erano palpabili e hanno lasciato un segno anche nei due attori ospiti.
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