Con Carlotta Natoli si riapre il sipario a Santo Spirito

 Carlotta Natoli a Santo Spirito: un cerchio di umanità e libertà

Il progetto “Artisti dietro le sbarre” ha inaugurato il nuovo anno con un incontro straordinario, ospitando, nella mattinata del 30 novembre, l’attrice Carlotta Natoli. Nel piccolo teatro della casa circondariale di Santo Spirito non c’è stato bisogno di palchi o scenografie: Carlotta ha scelto di disporre le sedie in cerchio, rifiutando la posizione privilegiata dell’artista e abbracciando invece un dialogo alla pari con i detenuti.

Con una sensibilità che ha subito rotto il ghiaccio, l’attrice ha raccontato alcuni frammenti della sua infanzia. Cresciuta vicino al carcere di Regina Coeli, apriva ogni sera la finestra sperando che Peter Pan entrasse nella sua stanza. Invece, sentiva le grida dei detenuti, un suono che l’ha segnata profondamente e che oggi, ironia della sorte, l’ha riportata in una struttura detentiva, questa volta per ascoltare e dare voce a chi spesso rimane nell’ombra.

Il cerchio di sedie è diventato il simbolo di uno scambio intenso e umano. I detenuti, inizialmente cauti, si sono lasciati andare, condividendo frammenti delle loro storie e riflessioni personali. Carlotta ha ascoltato con attenzione, rispondendo con empatia e senza giudizio, dimostrando quanto potente possa essere un dialogo autentico.



Uno dei momenti più toccanti è stato quando un detenuto ha deciso di leggere due poesie in napoletano dedicate all’attrice. La musicalità delle parole e la sincerità dell’autore hanno colpito Carlotta, che ha ricambiato con complimenti sinceri e qualche prezioso suggerimento, trasformando quel momento in un’occasione di crescita reciproca.

L’incontro, durato un’ora, è volato via troppo in fretta, lasciando un segno profondo sia tra i detenuti che nella stessa attrice. Prima di congedarsi, Carlotta ha condiviso un pensiero che ha risuonato forte tra quelle mura, come un invito a riflettere sul significato più profondo della libertà: “Solo chi è stato schiavo, se non diventa schiavista, può insegnare agli altri la libertà.”

Un grazie di cuore alla meravigliosa Carlotta che speriamo di vedere nella primavera prossima per portare la sua esperienza di attrice all'interno del gruppo di teatro del carcere! 

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