Il metodo Stanislastrico a Santo Spirito
Il metodo Stanislastrico a Santo Spirito
Sabato 29 marzo, la Casa Circondariale di Santo Spirito a Siena ha vissuto un momento speciale grazie alla visita di Maurizio Lastrico. L’attore genovese, noto al grande pubblico per le sue esibizioni a Zelig e per le sue recenti esperienze televisive e teatrali, ha incontrato i detenuti per una mattinata all’insegna dell’arte e della condivisione.
A Siena per una tre giorni di spettacoli al Teatro dei Rinnovati con il suo monologo Sul Lastrico – che ha registrato per tutte e tre le date il tutto esaurito – Lastrico ha voluto offrire un'opportunità unica a chi non poteva assistere dal vivo. Non si è limitato a raccontare la propria carriera, dagli esordi ai successi più recenti, ma ha regalato ai detenuti una vera e propria anteprima del suo spettacolo.
Ha iniziato con un divertente gioco di parole “alla Perec” sulla lettera “P”, coinvolgendo il pubblico in un’esilarante descrizione dei principianti alle prese con il parcheggio. Poi, con il carisma e la simpatia che lo contraddistinguono, ha parlato della sua formazione al Teatro Stabile di Genova, ricordando il primo provino fallito a soli 19 anni e il percorso che lo ha portato a sviluppare il suo stile unico: le celebri terzine dantesche in endecasillabi, che lo hanno reso famoso.
L’incontro ha presto preso una piega inaspettata: Lastrico, sollecitato dalle parole suggerite dai detenuti, ha improvvisato in un napoletano sui generis, dimostrando ancora una volta il suo straordinario talento. Ha parlato poi di come gli errori durante una performance siano importanti occasioni di crescita per gli attori. Tra i suoi modelli dichiarati, Gigi Proietti e Dario Fo, due giganti del teatro italiano che hanno influenzato profondamente il suo lavoro.
Ma quello che sembrava un semplice spettacolo si è lentamente trasformato in un laboratorio teatrale. L’attore ha spiegato, con esempi pratici, le basi della recitazione e dell’improvvisazione: dalla postura all’impostazione della voce, dall’importanza dello sguardo alla cura di ogni minimo dettaglio. Concetti tecnici che, grazie alla sua capacità comunicativa, sono diventati accessibili e coinvolgenti.
Il momento più intenso è arrivato quando alcuni detenuti hanno voluto condividere i propri scritti: le poesie ironiche di Alessandro, tipicamente toscane, e quelle più profonde e intime del napoletano Salvatore. Lastrico, colpito dalla qualità e dall’emozione delle loro parole, ha dato consigli mirati su come coltivare questa passione con maggiore consapevolezza.
È stata un’ora e mezza indimenticabile, in cui i detenuti hanno riso, partecipato e imparato, grazie all’umanità e alla generosità di un artista che ha saputo andare oltre lo spettacolo per trasformarlo in un’occasione di crescita e condivisione.
Un ringraziamento speciale, oltre che a Maurizio Lastrico per la sua disponibilità, va a Vincenzo Bocciarelli, direttore artistico dei Teatri di Siena, che ha reso possibile questo incontro straordinario.
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