Nel 1976 Roberto cantava così



...E figlia, figlia,

non voglio che tu sia felice,
ma sempre "contro",
finché ti lasciano la voce;



vorranno
la foto col sorriso deficiente,
diranno:
"Non ti agitare, che non serve a niente",
e invece tu grida forte,
la vita contro la morte.


In un momento di generale smarrimento, di idee, di valori, di identità, nel quale l'Italia descritta da Garrone nel suo ultimo film Reality non profuma di iperbole cinematografica, è bello ritrovare le parole di un grande cantautore che antepone alla facile felicità della figlia un'integrità e una coerenza che il mondo circostante sembra sempre voler mettere alla prova.
Per chi non la conosce ancora, una canzone che merita sicuramente di essere ascoltata e apprezzata.

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