La rabbia di un giovane angelo
Quando l'invettiva è d'autore
La canzone d'amore è per sua natura quella in cui si sono cimentati più spesso i cantautori impegnati di ogni tempo (d'altronde si può dire lo stesso per la poesia dai tempi di Catullo ai giorni nostri). Accanto all'amore idilliaco magari sofferto e combattuto di tante canzoni (si pensi a Vorrei di Guccini, a La donna della sera di Branduardi o a una delle tantissime canzoni del duo Mogol-Battisti) troviamo l'amore deluso e disatteso, accompagnato da un feroce invettiva (mi viene in mente Bella stronza di Masini o Quattro stracci sempre del Francescone nazionale). E' proprio di una grande canzone di questo filone che vi volevo parlare. Un successo del 1962 scritto da Luigi Tenco. Della vita e soprattutto della morte di Tenco si è detto tutto (e il contrario di tutto). Nato nel 1938 da una relazione extraconiugale di una cameriera con il figlio sedicenne di un famiglia agiata presso cui questa cameriera lavorava, Luigi ha preso il cognome del marito della ragazza (Giuseppe Tenco, morto prima della nascita di Luigi in circostanze misteriose). Se il buon giorno si vede dal mattino...
Ha collaborato negli anni '50 con Jannacci e Gaber (suonando il sax in un canzone di una birra che ci martella da anni le orecchie in uno spot) e come arrangiatore nell'album Aspettando Godot di Claudio Lolli.
Mi sono innamorato di te viene inserito dalla Ricordi nell'album di esordio (Luigi Tenco) ed è una canzone che spezza drasticamente con la visione melensa e sdolcinata che aveva caratterizzato la tradizione cantautorale italiana dei decenni precedenti. L'innamoramento motivato da noia, paura di restare solo diventa una feroce ed elegante invettiva contro una donna che si è stancato di vedere. E non so quale testo possa ferire di più tra questo di Tenco che colpisce in punta di fioretto (ma colpisce!) e quelli- per citarne un paio- di Masini e Guccini che sembrano una colpire violento e alla cieca la compagna con la quale hanno rotto ("Mi verrebbe da strapparti quei vestiti da puttana, di tenerti a gambe aperte finché viene domattina" scrive Masini, "Nata di Marzo nata balzana, casta che sogna d'esser puttana, quando sei dentro vuoi esser fuori, sognando sempre i passati amori" continua Guccini).
"Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare"! Come reagireste se il vostro compagno se ne uscisse con un'espressione così? Stronza sono capaci tutti a dirlo...
Questo è geniale. Questo è Tenco.
Vi lascio alla canzone, che già conoscete, ma con questa breve riflessione in più e gli accordi a chi interessano.
Mi sono innamorato di te (Ascolta il brano su Youtube)
La- Re-
Mi sono innamorato di te
Sol7
perché
Do7+
non avevo niente da fare
Fa
il giorno
Re- 6
volevo qualcuno da incontrare
Mi7
la notte
La-
volevo qualcuno da sognare
Mi sono innamorato di te
perché
non potevo più stare sola
il giorno
volevo parlare dei miei sogni
la notte
parlare d'amore
Sol
Ed ora
Sol- 7
che avrei mille cose da fare
Sol- 6 La7
io sento i miei sogni svanire
Re-
ma non so più pensare
Mi7
a nient'altro che a te
Mi sono innamorato di te
e adesso
non so neppure io cosa fare
il giorno
mi pento d'averti incontrato
la notte
ti vengo a cercare.
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